Uno degli aspetti più sconvolgenti dell'arte delle culture pre-moderne, e in particolare dell' arte africana, è la puntuale capacità di trascinare chi la osserva in un punto lontanissimo nel tempo. Di una lontananza ben più profonda di quella nello spazio, ridicolizzato dagli aerei.
Per questo dico che le sculture africane tutte sono "antiche". E lo dico nonostante l'affermazione possa apparire piuttosto vaga o generica e, sicuramente, si presenti molto riduttiva di fronte alla molteplicità (quasi infinita) di letture che una tale materia consente e suggerisce.
Ma qui voglio, prima di tutto, esprimere il mio personale pormi davanti a queste opere. Personalmente, quello che mi succede in presenza di questi materiali è di percepire, per sensazione profonda, che "in antico" la specie, tutta, degli uomini ha avuto bisogno di queste cose: del rapporto intellettuale e fisico che, nella scultura o nell'oggetto d'uso, fa incontrare la mano del fruitore con quella dell'artefice.
Ebbene: se "moderno" è ciò che risponde ai bisogni più profondi della nostra contemporaneità, allora, per quello che ho detto della loro "antichità", le sculture africane sono, paradossalmente e soprattutto, moderne.
Enrico Prometti Bergamo, 1998
scultura: categorie
Africa del Prometti
Uno degli aspetti più sconvolgenti dell'arte delle...