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L'Acquaforte

1967

Voglio scrivere due righe per questa prima apparizione in pubblico nella sua città, del giovanissimo Prometti. Tra un anno o due ci sarà tempo per dedicargli qualche pagina critica più circostanziata, che illumini i nomi e i motivi su cui è avvenuta la sua formazione. Del resto ogni cosa risulta senza mimetismi dai suoi fogli e dalle sue tele. Qui voglio soltanto dire che Prometti possiede una fantasia nitida, fresca, favolosa; che sa il fatto suo per quanto riguarda ogni segreto del mestiere; che le sue immagini - giardini, uccelli, personaggi - rivelano un acuto senso di bellezza e di dramma. Per lui la pittura è espressione lirica, definita graficamente con un senso pungente e al tempo stesso morbido del linguaggio: pungente per quanto riguarda il valore del segno, morbido per quanto riguarda il colore, le tessiture cromatiche. In Prometti, insomma, ad ogni istante del processo esecutivo, c'è l'occhio di una coscienza stilistica che sa infondere, all'intimo lievitare dell'invenzione figurativa, un sigillo di misura e di perfezione formale. Questa sua prima mostra è quindi già qualcosa Più di una promessa. MARIO DE MICHELI 
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2011-06-07
2011-06-07

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