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Lettera di Efisio Chinelli all'amico Enrico Prometti

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2012-03-18

11:18:19

HERMAEA – L’ISOLA DI TAVOLARA Questa volta continuo con un grande dolore. Il ragazzo da noi venuto quando aveva diciotto anni, si e' impiccato. A casa mia in corso Umberto ad Olbia vi erano solo mia sorella e mamma. Busso' tanto da aprirgli. Chi è? Sono Enrico Prometti e vorrei per cortesia avere informazioni per come fare ad andare nell'isola di Tavolara DOVE SUO PADRE fa il Fanalista. ERA il 1964. Freda si vede salire le alte scale da un ragazzo molto robusto e simpatico. Mia sorella rimase incantata da cotanta sicurezza e vivezza dello sguardo di un ragazzo molto sicuro e molto deciso. Proveniva (da solo) da Bergamo dopo aver frequentato a pieni voti la scuola d'arte di quella città. Diploma d'arte e di mestieri, forse lui non aveva bisogno del pezzo di “carta” delle istituzioni. Enrico era una persona sensibile e a suo modo filosofo della vita. Ricordo che l'ultima volta che ci incontrammo a CASA ROSA di Tavolara facemmo una grande “chiacchierata” sui ciottoli della baia di tramontana,Vedi,mi disse,per fortuna le persone non vedono quello che rappresentano i vari ciottoli della baia,ci sono delle sculture di una bellezza impressionante, teste, busti fatti dal mare con una precisione impressionante, cavalli con forme impressionistiche che le opere di uno scultore non potranno mai raggiungere tutti quegli effetti. Rimasi talmente impressionato dalle sue affermazioni che ora tutte quelle volte che passeggio sui ciottoli di Tramontana sbircio tutte quelle cose che lui mi ha fatto vedere e capire. Enrico lavorava di scultura e di pittura con le sue mani e la sua testa. Ora raggiunta la notorietà e l'agiatezza dopo anni di fatiche e di povertà,forse per mancanza di comprensione degli “altri” ha messo fine alla sua vita terrena. Grande dolore per un amico che mai e poi mai avresti pensato facesse una azione di questo tipo. Ricordo la sua semplicità nella contentezza delle grandi “cose” della natura. Si andava a pesca sempre con il sorriso e la presa per i “ fondelli” di quelli che magari, meno bravi di lui, non riuscivano a fare la stessa pesca. Io non sono mai stato un pescatore sub con bombole,lui si'. Una volta lo accompagnai alla secca del Papa con la mia barca, dopo l'immersione venne a galla immediatamente con un cerniola di circa quattro chili,lo apostrofai con vera rabbia e gli dissi: ma sei matto? Lui disse di avere delle “tabelle” americane che dicevano che se un sub stava sotto solo pochi minuti poteva risalire anche immediatamente! Dopo pochi minuti della sua bravata di risalire da oltre trenta metri a “pallone” mi disse: Efisio ci vedo male. Ferma tutto, per fortuna avevo un mono bombola a bordo, calo l'ancora a venti metri e ributto in mare Enrico pregandolo di stare a quindici metri per parecchi minuti per poi risalire piano piano fino alla completa decompressione. Fu' la sua fortuna, dopo mezzora gli passo' tutto e tornammo a Codaditerra felici di aver superato quel brutto momento. Da ragazzo a Tavolara “frego' ”la ragazza di Ele (mio fratello) quella ragazza si chiama Mariafede Sotgiu che lui dopo vari anni sposò Ebbero due figli: Vania e Serena. Ora questi ricordi felici mi lasciano una grande tristezza e la consapevolezza che nella vita non sai mai quello che si può avverare. Ferrara 12.11.2008 Efisio Chinelli 

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