Il lavoro sul tema dei Tarocchi ha accompagnato il resto della mia attività per circa trent'anni, assumendo lentamente le caratteristiche di un diario intimo, di una registrazione costante delle mie esperienze esistenziali e artistiche.
Il rapporto con il sistema simbolico codificato nelle carte è soltanto analogico: non mi sono mai realmente interessato di approfondire i significati iconografici, e esoterici, dei Tarocchi, la loro origine e la stratificazione che hanno subito nei secoli e nel passaggio dalle civiltà orientali a quelle occidentali; ho piuttosto assunto il sistema di scansione numerico-figurativa delle carte e il tracciato cosmologico degli arcani maggiori come "griglia" in cui riversare e ordinare le emozioni, gli stimoli, le scoperte del mio vissuto.
In tal senso i Tarocchi che ho elaborato partono da una generica fedeltà all'iconografia consacrata, per dissolverla dal suo interno, tentando la costruzione di una nuova simbologia, personale; operazione, questa, che considero profondamente utile nella conoscenza di me stesso, nello studio dei limiti e delle possibilità che la mia condizione umana offre ed impone, in rapporto alla Natura e agli eventi affettivi dei legami interpersonali
La difficoltà che ho avvertito nell' affrontare la forte simbologia degli arcani maggiori, mi ha spinto a cercare spazi di espressione anche nelle carte minori, che appaiono tutte figurate, e dove il seme diventa simbolo-guida nel racconto di forze positive e distruttive operanti nella vita umana.
I primi tentativi compiuti sui Tarocchi risalgono al 1966 e di questo lavoro restano solo due prove. AI 1968-1969 risale la stesura della prima serie di arcani maggiori, cui si è aggiunto nel 1970 l'elemento del colore. Su questo ciclo non sono più successivamente intervenuto.
Nel 1971-73 ho lavorato alla seconda serie di arcani maggiori, dapprima ancora in bianco e nero, estendendo l'elaborazione al mazzo di carte minori (nel numero di 14x4). In questo periodo la ricerca sui Tarocchi divenne la mia occupazione principale e continuai a lavorare sul tema degli arcani maggiori anche durante i tre mesi (luglio-settembre 1975) trascorsi in Papuasia.
Tra il 1976 e il 1977 i Tarocchi della seconda serie subirono solo piccoli interventi: nel 1978 ne ricavai delle fotolitografie, per poter modificare la serie con il colore, mantenendo la versione in bianco e nero, che mi sembrava in sé conclusa. Una serie a colori è andata in dono alla mia famiglia, dalla quale mi sono separato nel 1978.
Durante gli anni Ottanta ho compiuto diverse variazioni sulle fotolito colorate, riprendendo anche la seconda serie originale, con velature a cera e successivamente con piccoli interventi di colore all'acquarello.
Data all'inverno 1993-94 una terza serie di arcani maggiori, realizzata con colore e collage, secondo criteri compositivi diversi rispetto alle esperienze precedenti.
Ultimamente sono impegnato nella ulteriore rielaborazione delle fotolito della seconda serie, mediante colore, penna, collage, per creare un nuovo mazzo completo, e nella realizzazione di una serie degli arcani maggiori all'acquaforte.
