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pittura

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Comincia da ragazzino, trova una scatola di colori nelle cose da gettare, scopre un mondo, dipinge tutto, scatole, oggetti, cartoni, fogli, e dipinge tutto questo ovunque, per strada, a casa, nella bottega del padre, ciabattino, dove un giorno entra un cliente speciale, un docente dell’Accademia Carrara, e resta folgorato da quello che vede, e non può che portare il figlio del ciabattino in Accademia, dove il ragazzo vince ogni anno la borsa di studio.

In Accademia impara le tecniche, la storia dell’arte, ma nel doposcuola, con gli amici, e la complicità del bidello, si esercita già nell’informale.
Appena uscito dall’Accademia, subito una mostra importante, a Milano, e un’altra, e vende tutto, è osannato, ricercato, ma lui capisce tutto e molla tutto, fare dell’arte un business è troppo facile, troppo banale, no, bisogna cercare qualcos’altro, qualcosa di più, un linguaggio per esprimere ciò che precede la storia dell’arte, lo spirito, il gesto, un’energia creativa primitiva, e questo nell’epoca dell’informale, che per lui, a differenza dei coetanei, per i quali è il punto d’arrivo, è solo la prima tappa di un lungo viaggio, un punto di partenza, una via di fuga in cerca di quell’autenticità primigenia, che troverà in Africa.

Il percorso è accidentato, fuoristrada, i mezzi, le tecniche cambiano, il riciclo, il multietnico, opere che escono dal quadro, dalle due dimensioni, progressivamente abbandona la tela e si avvicina a un supporto-materia più povero, ma più autentico, il legno:
il legno si può traforare, scavare, piallare, lucidare, si può entrare nel legno, e diventare legno.

Dal legno, fatalmente, arriva alla pietra, ripercorre le tappe della rivoluzione neolitica, e abbandona completamente la pittura, questo per anni, solo pietra, l’occupazione principale, l’urgenza creativa, è nella pietra, mentre il disegno, la pittura “ridotti” a piccole dimensioni, piccoli gioielli, i tarocchi, i libri d’artista, così per anni, finché un giorno ricomincia a dipingere, dapprima come pratica di relax, poi di vera e propria ri-creazione, riprende, ritocca la sue opere, le ri-dipinge: così, dopo un lungo giro, ritorna a essere pittore.

 

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